Bologna ha adottato nuove strategie di sviluppo urbano per far fronte alle mutate condizioni socio-economiche degli ultimi anni mettendo in campo azioni specifiche per rigenerare il patrimonio pubblico in disuso.

Con il Piano unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT) attualmente in fase di elaborazione, sono messe in gioco una quindicina tra immobili e aree in disuso di proprietà pubblica (di Comune, Demanio, Ferrovie, Cassa Depositi e Prestiti) che insieme occupano circa 1 milione di mq e che offrono grandi e diversificate potenzialità di valorizzazione:
dalla realizzazione di "una grande piattaforma" accessibile e centrale, rilevante per operazioni di marketing territoriale a scala nazionale e internazionale (Prati di Caprara e Ravone) alla valorizzazione in chiave storico-culturale della città (Villa Aldini e Villa Ghigi); dalle occasioni per riprogettare e strutturare pezzi interi di città (Caserme Sani, Mazzoni, D'Azeglio, ex Sta.Ve.Co) alle alienazioni possibili in breve tempo (le altre Caserma Masini, Scuole Tambroni, Battiferro, Villa Salus e altre).

La pianificazione urbanistica comunale individuerà con un apposito strumento (POC) tempi e modalità per un'azione di valorizzazione che si tenderà a rendere quanto più possibile unitaria per facilitare gli investimenti, operando con un approccio strategico e attivo orientato alle economie di scala e di scopo.

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aggiornamento: ottobre 2014

 

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